A “piccoli passi” si scalano montagne! (prima parte)

Postato da on October 2, 2013 in nutrirsi consapevolmente | 0 commenti

A “piccoli passi” si scalano montagne! (prima parte)

“Non ti chiedo miracoli o visioni, ma la forza di affrontare il quotidiano. Preservami dal timore di poter perdere qualcosa della vita. Non darmi ciò che desidero ma ciò di cui ho bisogno. Insegnami l’arte dei piccoli passi.”

Antoine de Saint-Exupèry. “Il piccolo Principe”

 “Il Piccolo Principe”, ancora una volta, ci dona con essenzialità, un importante punto di vista, quello dei “piccoli passi”. E con questo argomento, passo dopo passo, proseguiamo in qualche modo le riflessioni sulla comfort zone riportate nei  precedenti articoli. E’ inutile dire che il procedere della vita è contornato da obiettivi. Ci diamo obiettivi in continuazione se ci pensate bene! Obiettivi lavorativi, relazionali, personali… obiettivi grandi e obiettivi piccoli, dove i termini “grande” e “piccolo” non sono legati ad una scala valoriale ma, se vogliamo, semplicemente ai tempi che a volte sono necessari per la loro realizzazione. Quanti di noi istintivamente tendono ad imporsi obiettivi particolarmente ambiziosi per poi mollare tutto prima di cominciare una qualsiasi azione per raggiungerli? Non possiamo perdere 30 kili di sovrappeso in una settimana! Mi spiego?! Certamente l’obiettivo generale deve mantenersi chiaro sullo sfondo, sempre visibile, ma la differenza la fanno i sotto-obiettivi, cioè quella scala di infinite sfumature che ci rende la salita più accessibile alle nostre capacità. Questo non significa che non ci costerà fatica ma essa potrà essere proporzionata alla nostra forza. Questi micro passaggi sono preziosissimi in quanto ci offrono la possibilità di essere in continuo “movimento” verso la meta, di incoraggiare la nostra motivazione, rafforzare il nostro sentire e aumentare la nostra autostima. Qual è quindi l’atteggiamento che ci serve per fare il primo passo? Ancora una volta la “saggezza” dei bimbi  ci offre una mano, anzi un piede direi 😉 Sicuramente non possiamo ricordare il nostro primo passo di bimbo o bimba ma possiamo osservare i bambini che ci circondano. Non credo sia proprio facilissimo per loro alzarsi in piedi da un giorno ad un altro e camminare eretti senza difficoltà! Quanti tentativi ci sono dietro a questa evoluzione? Ma soprattutto cosa ci spinge ad imparare a camminare? Innanzitutto una buona dose di curiosità, che nella vita è sempre una risorsa. Siate curiosi e non abbiate la presunzione di sapere già come andrà ( e magari in una visione pessimistica!). E poi una buona dose di fiducia, quella sensazione che suggerisce la bontà della vita. Aggiungiamo un pizzico di determinazione ed impegno, che ci rammentano che nei tentativi si può anche cadere ma questo non è un buon motivo per non riprovarci. Ed infine l’ingrediente più raro, un tocco di sana follia: le azioni più importanti spesso richiedono imprudenza per lasciare una situazione di tranquillità per una ignota. Ma pensate se tutto questo non fosse accaduto, staremmo ancora a gattonare senza poter alzarci, vedere da un’altra prospettiva, camminare, correre…

Nel prossimo articolo un po’ di suggerimenti verso la direzione!

START!



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