Risvolti esoterici del vivere sociale

Postato da on November 15, 2012 in eso-pensieri | 0 commenti

Risvolti esoterici del vivere sociale

E’ con vivo piacere che mi appresto a tenere una rubrica con l’intento di stimolare delle riflessioni su argomenti di natura esoterica e simbolica, iniziando con lo sfatare un mito, dal momento che tali disquisizioni non necessariamente devono essere trattate come argomento per pochi, ma anzi toccano questioni che riguardano ciascuno di noi con dei risvolti molto concreti e diretti. L’esoterismo ed il simbolismo sarebbero cosa morta se non si calassero nell’attualità sociale e nel vissuto del singolo. In tale ottica credo che sia ormai evidente la necessità di rivedere il nostro modello di società. Lo stato generale di crisi che ha più livelli sta avviando verso il tramonto il “vecchio mondo”, è il primo argomento che ci consente di vedere come in effetti la conoscenza di noi stessi sia mirabilmente intrecciata a problematiche di natura molto concreta. Da qui nasce l’esigenza di un approfondimento che sia di natura interiore ed in definitiva il senso di questa rubrica che attraverso richiami all’antico simbolismo iniziatico, propone ed introduce una visione del singolo come fattore di crescita per tutta la comunità.

Il secolo passato ha visto un susseguirsi di ideologie che per molti sono state una bussola con la quale orientarsi nel mondo. Valori politici e sociali sono nati e sono tramontati nello spazio di alcuni decenni ed hanno coinvolto larghi strati della società in confronti, talvolta anche aspri, per la supremazia di un’idea, di una visione della società e di ciò che dovesse essere considerata giusta e desiderabile come meta comune. Quello che si è concluso una decina di anni fa, in buona sostanza è stato il secolo degli “ismi”, il secolo cioè delle dottrine e dei convincimenti forti.

Dal crollo del muro di Berlino in poi sono cambiate moltissime cose ed appare sempre più evidente la necessità di trovare uno spazio di dialogo che consenta di confrontarsi con un mondo divenuto multiculturale, nel quale le differenze ideologiche non sono più geograficamente distanti, ma convivono magari all’interno della stessa famiglia. Le problematiche ed i disagi che possono nascere da tale condizione alcune volte purtroppo diventano materia di cronaca e ci mettono davanti ad un scelta, criticare il prossimo in quanto portatore di valori diversi dai nostri oppure cercare di capire da dove nasce il disagio che avvertiamo quando veniamo in contatto con realtà differenti rispetto alla nostra. Si tratta di un passaggio fondamentale che spinge ad accostarsi alla vita con un occhio etico e con la consapevolezza di doversi mettere in gioco in prima persona.

Analizzando con serenità quanto in passato è accaduto a seguito dell’applicazione delle ideologie politiche “forti”, il quadro che emerge non è certamente felice. Tesi che sulla carta avrebbero dovuto portare prosperità si sono rivelate in alcuni casi inefficaci o in altri potentemente distruttive, dimostrando una volta di più che tutto quello che non nasce dall’interiorità del singolo uomo, non può condurre lo stesso al proprio sviluppo ed alla propria felicità. Un’idea imposta dall’alto come fosse la rappresentazione mentale di una realtà astratta ci allontana dalla nostra natura umana, staccandoci dalle nostre radici. In una società come la nostra, intessuta di valori patriarcali che rimandano al dominio ed alla ricerca di modelli ideali di comportamento sociale, questa è purtroppo una conseguenza difficilmente evitabile. Ecco quindi che le idee diventano “gelose”, come il Dio dell’Antico Testamento che tuona dal suo monte in questo modo :”Non avrai altro Dio all’infuori di me”. Parole forti che hanno avuto conseguenze altrettanto forti nella sfera psichica dell’uomo occidentale che muovendosi da questa base ha ritenuto “evidenti” le sue “ragioni” ed ha trovato naturale tentare di imporle al resto del mondo. Inutile soffermarsi sugli infiniti conflitti che ne sono derivati. Che si tratti di questioni di natura politica, religiosa o economica, colui il quale è completamente identificato con la sua idea di verità, finisce con l’essere inevitabilmente motivo di scontro.

Appare evidente che non è dall’esterno che l’uomo può trovare soluzioni valide per la sua crescita personale o per il miglioramento della società nella quale vive. Jung, il famoso psicologo Svizzero, ha più volte ripetuto che la comunità umana è composta da singoli e che il miglioramento del singolo è il punto di partenza per il miglioramento della società. Tutti conosciamo i risvolti negativi delle rivoluzioni che si sono susseguite nel corso del tempo. Forse è arrivato il momento di guardare altrove, alla nostra interiorità, il luogo nel quale dimorano i semi per una “rivoluzione” di noi stessi. Precisamente in questo risiede l’importanza di affrontare un discorso di natura “esoterica”, dove questo termine sta semplicemente ad indicare, come la sua etimologia insegna, “quello che è dentro”. Volendo utilizzare un termine caro alla moderna psicologia potremmo dire che il “dentro” corrisponde al nostro inconscio, luogo nel quale giace la ricchezza della nostra molteplicità interiore e del nostro multiforme ingegno. Così come Odisseo (che Omero non a caso indicava con l’appellativo di “Polymetis” – dalla molteplice mente) intraprese il suo epico viaggio, entrare in se stessi vuol dire compiere un viaggio esoterico, che trasforma in profondità chi lo compie, trasmutandolo “alchemicamente”. Precisamente da questo punto inizia il nostro viaggio…



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