L’arte della gentilezza ovvero la pratica di un valore

Postato da on March 3, 2014 in nutrirsi consapevolmente | 3 commenti

L’arte della gentilezza ovvero la pratica di un valore

“V’a nella nostra lingua, tutta, in sé stessa, semplicità ed efficacia, una parola consacrata dalla intenzione degli onesti a designare molte cose buone, molte cose necessarie: e la parola Forza. Epperò, s’è detto e si dice il forte Abruzzo. V’a nella nostra lingua, tutta, in sé stessa, comprensiva eleganza, una parola che vale a     comprendere definendole, tutte le bellezze, tutte le nobiltà..  è la parola Gentilezza. Epperò, dopo aver visto e conosciuto  l’Abruzzo, dico io: Abruzzo Forte e Gentile. Visto e conosciuto.  Epperò, dopo aver visto e conosciuto l’Abruzzo, ho detto e ripeto io: Abruzzo Forte e Gentile.”

Primo Levi

 

Giorni fa sono stata in Abruzzo, la mia terra natia. Ho trascorso dei momenti molto piacevoli con persone che, come me e con me, condividono valori importanti. Nei momenti di goliardia e di confronto ahimè, mi sono scontrata con racconti sul vivere quotidiano che mi hanno provocato sdegno, rabbia e dolore.

Prendo ad esempio la mia terra per una sorta di comodità ma in realtà il discorso che andrò a fare è generale. Certamente mi piacerebbe che la frase: “Abruzzo forte e gentile” non rimanesse solo un concetto astratto ma che si arricchisse di profondità e concretezza.   Provo sempre forte sofferenza quando, a distanza di anni, sento ancora raccontare i medesimi episodi, presenti sia nel pubblico sia nel privato, in cui si reiterano atteggiamenti di scortesia e di mancato “buon vivere” che non sono solo espressione di un comportamento superficiale ma di una carenza più profonda. Io stessa sono ancora testimone di vicende in cui entro in uffici pubblici, in studi medici o in esercizi commerciali e non c’è rispetto per la persona, utente o cliente che sia. Ci sono ancora posti nei quali ad un saluto non è corrisposto nessun tipo di risposta o segnale per contraccambiare. Per tanti potrà essere una banalità ma per me è una cosa importante, perché è anche di questo, nelle varie sfumature che può assumere, di cui si nutre la nostra società e quindi noi. Ospedali in cui i pazienti non sono ascoltati o addirittura maltrattati, negozi nei quali i commessi sono quasi contrariati nel vedere o assistere un cliente… Mi chiedo: “perché?” , “perché relazionarsi con gli altri in questo modo, comunicando solo disattenzione e malcontento?” Nessun malumore può giustificare questo atteggiamento.

Quando mi capitano queste situazioni la rabbia che sento è tanta. Come trasformarla? Il mio modo è ringraziare chi, con il suo atteggiamento, in realtà mi ricorda che per me la gentilezza è un valore e che rinforza chi sono veramente. Lungi da me fare la moralista, è un aspetto che credo non mi appartenga particolarmente. Quello che vorrei trasmettere invece è che ognuno di noi può trasformare la società se si prende la responsabilità di praticare i propri valori ed il proprio Essere.

Perché la gentilezza dunque?

Perché la gentilezza ha mille volti, è un sorriso gratuito, è la compassione per chi è in difficoltà, è empatia per l’altro, è il buongiorno al mattino, è l’aiutare un anziano, è l’ascolto umile di un paziente, è l’abbraccio autentico di un amico, è un grazie inaspettato…è il gesto di gratitudine alla vita a prescindere dal malumore del momento, è il senso di noi stessi e della relazione con l’altro, è il rispetto per noi e per l’essere umano che abbiamo vicino, è il distaccarsi un po’ dai ruoli senza temere di perdere nulla, è ciò che quando la riceviamo ci cambia la giornata e che quando non la riceviamo ci fa sentire l’amaro in bocca. La gentilezza è la delicatezza con cui mettiamo i confini con l’altro, è il “saper stare” quando invece saremmo tentati di reagire impulsivamente, è un tocco di autenticità con cui comunichiamo la diversità dei nostri pensieri. La gentilezza è lo specchio della nostra Anima, è la cartina di tornasole di come siamo interiormente e di chi siamo.

Nessun corso di aggiornamento e nessuno stile educativo autoritario o permissivo, possono imporci di essere gentili. La gentilezza si apprende con il buon esempio e ricordandoci, qualche volta, che tutti abbiamo bisogno di essere trattati con nobiltà d’animo.

In quest’ottica, “forte e gentile”, sono parti di me…



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3 Commenti

  1. grazie marcella per ricordarmi l’essenza della vita . Grazie per la tua grazia.

    • Grazie a te Miriam, per la tua capacità di ricordare ed apprezzare.

  2. Codesto articolo mi trova completamente in accordo. In generale il blog http://www.centroavalon.it è postorealmente
    come si deve, mi piace. Bel lavoro davvero, buona giornata.

    maggiori consigli consultabili a questo link

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